Avevo treccine immaginarie. Io sempre con i capelli cortissimi. Una specie di pulcino umano. Senza riparo alcuno per gli occhi. L'unico riparo era la possibilità di chiuderli.E toccare il mondo con le mie ciglia. Mi intrecciavo i capelli e li mischiavo a tutti i fiori di campo che non avevo mai raccolto. Li avevo solo disegnati. Nella mia lavagna fatta di cielo e nuvole. E li lasciavo librare nel sole. Sulla rena nera. Unica realtà. Bruciava.
Le mie tempie sono lisce ora. Sembrano un mare calmo. Quasi fermo. E sciolgo ogni treccina immaginaria. E nelle ciocche mi ritrovo. Spazzolo i miei capelli. Sotto la luna. Nessuna treccia. Mai più. Solo un cuscino da condividere. E lasciare una traccia ad ogni risveglio. Una qualsiasi. Fosse pure il mio odore.
Ci fu un dono tanto tempo fa.
Un dono quasi ridicolo.
Incomprensibile.
Prezioso ma ridicolo.
E assolutamente inutile.
Non che i doni abbiamo una utilità.
Ma donare arricchisce.
Quel dono è stato un amputare i miei rami.
Restare tronco con il frutto a terra.
Violare un intimità fatta di tempo.
Sembrava un dono secreto dal bosco dei miei sogni.
E lo offrii con le manine timide e le treccioline ordinate.
Con le labbra protese in cerca di amore.
Non ho mai amato gli oggetti.
Regalo le cose solo se hanno un significato.
E degli oggetti mi importa poco.
Nulla.
Ma al posto di quel dono c'è una macchia di sangue.
E nessun necromante potrà comprenderla.
Nè osare.
Spazzolo e rispazzolo i miei capelli.
E mi infilo nel mio letto.
Tra le lenzuola complici.
Di una macchia cancellata.
Riempita di vita.
E nessun altro oggetto.
Come un foro sul passato.
E mi rigiro nel mio letto.
Come una spada nel suo fodero.
Attenta a non tagliare nulla.
Quel dono ha lasciato tanto spazio.
Mentre mi strappava.
Da riempire di futuro.
..è sempre bello leggerti anche in questo cielo a me sconosciuto...un bacione da un piccolo cielo...
RispondiEliminaBellissima!!
RispondiEliminaCiao mi chiamo Giulia, ho curiosato un pò nel tuo blog, ho letto alcuni testi e mi piace molto come scrivi quindi mi sono iscritta.
RispondiEliminaBuona serata.
Curiosando...passa a trovarmi se vuoi...stupende parole cmq...
RispondiEliminaAnche se le treccie non ci son più, la memoria ricorda. Come un arto amputato che sembra che si muova ancora..
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