Arte_fatta
Mi infilo tra strati di solitudine. E mi racconto una fiaba. Per addormentarmi. Tra pagine di malinconia densa. Come cioccolata calda. Le mie dita a frugare un po’ di buon senso. E a inciderlo nel vento. Invano. Nessuna traccia. E' una caccia di farfalle di aria. Implose nel colore. Destinate a scorrere nel fiume di sé. La trama mi sorride. E' di velluto il buio. Liscio e buio. Adagio ogni pensiero tra le coperte dell'oblio. E scivolo. Silenzio senza un baricentro. Ondeggia. Profumo di acqua e gelo. Puro è il silenzio. Contaminato dal battito del mio cuore. E neve tra le ciglia. Per non sentire. Per nascondermi. Dentro i miei occhi. Oltre l'apparenza di quel buio. Mi mescolo. Da una parte o dall'altra qualcosa di buono ci sarà. E' come se la mia mente sia una entità separata da me. Confinata tra le grate di aria dei suoi pensieri. Neve tra le ciglia. Non sento. Sono la luce pura che si scorge in fondo ai miei occhi. Nel bene e nel male. A volte vorrei dormirti nella testa.
E non svegliarmi più.
"... Ma l’intrinseco dualismo delle mie intenzioni gravava su di me come una maledizione, e mentre i miei propositi di pentimento cominciavano a perdere mordente, la parte peggiore di me, così a lungo appagata, e di recente messa alla catena, prese a ringhiare. (...) e come accade a chi persegue vizi privati, alla fine cedetti agli assalti delle tentazioni. (...) e questa breve condiscendenza al male che avevo in me finì per distruggere l’equilibrio della mia anima..."
Stevenson, Dr. Jekyll and Mr Hyde
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