sabato 7 febbraio 2009
Quanto sale nelle mie lacrime. Come minuscoli cristalli di sale. Graffiano le gote. Gocce solide a forma di errori. Anche la mia bocca ha la forma di un errore pulsante. Si schiude e stampa inquietudine. Come baci mai dati e strisciati contro il cielo. Con la sola voglia di morderlo. Baci gridati. Un grido che fende la notte in migliaia di rettangoli. Tremuli e sospesi. E le dita a segnarne i contorni traballanti. Già, ancora con la sola voglia di morderlo. La corda della verità mi stritola il collo. Era inevitabile. E forse in questa catarsi c'è solo nuova vita. Come un palloncino rosso verso il cielo. Vorrei portasse via gli errori. Ma io continuo a respirare. La macchina da presa zumma sul cuore. Mio. Non voglio. E lui indifferente continua nei suoi spasmi. Regolari e composti. Esercito di respiri impudichi. Amore mischiato a bisogno e a rancore. Incompreso ed incomprensibile. Oltre ogni logica. Macchia. Inutilmente macchia. E segna. E non sono più io. Ma quel puntino che giace sepolto da carne e sangue e sogni e voglia di volare. Vorrei cancellare. Me. Depurarmi da ogni inutile sentire. Restare essenza. Una lisca di un pesce divorato da altri pesci più grandi. Mentre muori di una fame. Fatta di luce. La fragilità è fatta di lamine. Destinata a cercare altre lamine nel tentativo di fare uno strato comprente. Una superficie come una coltre di falsità. Ma la verità si intravede. Se hai gli occhi giusti. Quelli dell'amore. Raccolgono quelle lamine strato dopo strato. Fino a quel puntino. Senza paura di non trovarlo. Ogni volta stendo l'anima. E' un inbuto tra cielo e terra. E mi ritrovo ancora nelle mie viscere. Dove si annida il primo errore. Mischiato ad una innocenza che non ritrovo più. E' volota via come una farfalla. E la faccio frustare. Non fa male. Fino a quando non devi riprendertela. Osservare i segni su di lei. Diluendoti in un ruscello di "perchè" e "non volevo". Allora il dolore è insopportabile. L'ombra delle stelle resta parvenza di luccichio. Vorrei non essere mai nata. E che il mio puntino vagasse senza meta.
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