Pezzi.
Mescolati.
Incastrati.
Pezzi interrotti.
Sono fatta di pezzi.
Confusi.
Di anima e corpo.
Di cuore e carne.
E mente.
E una ninna nanna da cantarsi.
E l'odore del pane nella testa.
E le bambole di carta da colorare.
E ritagliare.
Pezzi di me e degli altri.
Ma sono tutta una.
Comunque una.
Quasi il miraggio di me stessa.
Composta e scomposta.
E ricomposta.
Sono dita impure.
Mendicanti senza armi.
Ladre di storie.
Senza artigli.
Accarezzano l'aria.
Come parole dolci e mute.
Sanno di donna.
A caccia di nuvole e sale.
E disegnano il volo di fenicotteri rosa.
Dal bordo di una strada di campagna.
Intenti a lasciare una scia.
Rossa.
Di calore.
Quasi solido.
Rosso come la nostalgia.
Da togliere il fiato.
Io sono pezzi. E di pezzi.
Sono una donna scomposta.
Dal cuore insapore.
Una enerme bolla al centro di me.
Morderlo è mordere il vuoto.
E la mia caviglia incerta.
Indecisa come i mie tacchi.
Legata e risciolta.
Scorsa da solchi.
Ancheggio per ricordarmi che esisto.
Quasi imbrattando l'aria.
E tra i miei gomiti lisci mi nascondo.
E soffoco frammenti di cielo.
Nascondo un segreto in fondo ai miei occhi.
Quasi annodato alle vene.
Un segreto morbido e liquido.
Inafferrabile.
Mani nell'acqua e nel sale.
Nella sabbia e nell'aria.
E la musica invade la mente.
Invisibile.
Ma punge.
La vorrei disegnare.
Ma sfugge.
Note come cristalli di sale nel sole.
Come spuma contro la roccia.
Mare e mani.
A raccogliersi.
E sfuggirsi.
Vorrei donarti il suo rumore.
Vorrei lo sentissi.
Il rumore del mare di notte.
Come lo sento io.
Ogni notte.
Prima di addormentarmi.
Intrecciata al tuo pensiero.
Indecisa se chiamarlo ricordo o futuro.
E' che non cerco comprensione.
Vorrei essere macinata.
Sminuzzata.
Masticata.
Sparsa.
Dalla passione.
E ritrovarmi polvere.
Come se non fossi mai esistita.
eh si, siamo tutti un amalgama di vari pezzi, c'è chi riesce a rendere l'amalgama omogeneo, chi lo tiene eterogeneo ... io sono un amalgama di pezzi eterogeneo, credo.
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