L'amore è il fine e lo scopo. La perla ed il filo della collana. E a volte il collo su cui si posa. L'amore è nella carezza tonda su quella pelle. Attraversata da conchiglie mute. E nei riflessi che invadono gli occhi. Nelle pupille che da spilli di buio diventano mari senza fondo. Capaci di fagocitare intere esistenze. Il mondo e le sue paure. E la sua immensa bellezza. Senza nessuna voglia di restituirle. E sputare fuori tutto il coraggio possibile. E anche quello impossibile. L'amore è il tramite e la meta. La cruna e l'ago. Il punto in cui l'ago affonda. E inizia il suo racconto. L'amore è nel disegno che si dilata sulla tela. Fino a danzare di una immobilità immortale. Pulsa. Ha sangue immemore. E mille anime. Ognuno lascia la sua. Un pezzettino. L'amore è l'occasione. E pure lo strumento. E' la destinazione. L'origine ed il percorso. E la direzione. Basta puntare una stella. E spingersi a desiderare. E' la tela ruvida ed il pennello che la impregna. E' il colore che si inebria nelle figure. Una incognita che si scioglie. E' l'occhio che si compiace e ruba emozioni fino a farsele tremare dentro. Dentro. Fino al cuore. E alle vene. I corridoi verso l'inferno della nostra carne. E sospingere fino all'altare del bene. Scivola nei meandri di una memoria fatta di tempo e di impossessamento. Di vita e di vite. L'arte placa, livella, lima ed eleva. E siamo pezzi di cielo. E battiamo in altre vite ed altri cuori. E se gli auguri ce li facessimo ogni giorno? E se fossimo capaci di augurarci la gioia e la serenità per gli altri? Togliendo ogni velo. Ogni filtro. Senza paura. Lo dico a me stessa. E a volte mi risulta difficile guardare gli altri negli occhi. Mi rifugio in minuscoli spicchi di luna. Così sottili da sembrare canditi. E mi ripeto che nella bellezza non può esserci menzogna. Già gli auguri dovremmo farli ogni giorno al mondo. E sorridergli per la forza immensa che ha di continuare a muoversi. Sarebbe una specie di commemorazione alla vita.
Non faccio auguri.
Vi abbraccio con il cuore.
Cuore contro cuore.
Il mio cuore di carta.
Soffio la voglia di amore.
E nel soffio si piega.
Senza nessun bisogno.
Un pesce senza lisca.
Sempre.
Ogni giorno.
Come se fosse l'unico.
E ogni azione fosse il tentativo sincero di riempire il mondo di pensieri.
Perchè attraverso quelli siamo vivi.
Millimetriche scissioni di volontà.
Un imbuto gigante.
Fino alla grande pancia.
Con la voglia di credere che tutto può essere.
Non è magia.
Ma leggerissima realtà.
E' poco poco.
Di più non so fare.
E chi mi conosce sa che lo faccio anche male.
E se cambio idea e mi ripercorro poi non me ne pento.
Vi dono un "quasi".
E' un mondo di possibilità.
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