Perchè io le tue dita io le ho strette. Le ho tenute
vicine alle mie. Ne ho sentito tutta la muta ed intensa voglia di vivere, di
amare e di amore. E ho infilato, come fa l'aria dentro la vita, o il vento tra
i fiori, i miei occhi dentro i tuoi. E tu dentro ai miei. Fino a scorgervi
tutta la fragilità, la forza, la tenacità, la voglia di sogni, mai abbastanza
urlate, ma lasciate dentro, abbandonate, nascoste, frustate. Perchè siamo
rocchetti di fili segreti, riavvolti, annodati, e slegati, senza incuria per il
dolore, come se fosse il dazio di una lealtà; quella che si deve alla propria
anima, al mondo interiore al quale non può mentire. Dentro di te. Come dentro
di me. Specchi di uteri e di sangue e di ombre riflesse e promesse. Senza
scavare, come se la vita mi avesse messo davanti a quel lago, a quel lago
scuro, impetuoso e sincero, ad un mare di velluto, senza trovare e cercare
risposte, ma perchè così deve essere ed è bene e bello che sia. E ti ho
abbracciata, te e la tua vita, ed i tuoi slanci e il tuo modo di esserci. E mi
hai abbracciata. Fuori dalle parole, senza le parole, oltre le parole. E non ha
avuto senso il resto, quello non detto, o detto troppo, e a volte strappato e
ricucito, masticato e sputato. E ogni volta sembrava appena nato, nato nuovo,
come solo la forza dell'amore può fare. E sa. Perchè l'amicizia è il più puro
dei sentimenti. Sì. L'amicizia è fatta di acqua fresca, di terra fertile e del
cielo e dei suoi pezzi più azzurri. E si fa mano, voce, passo e calore e grido.
Si fa rimprovero e sollievo. Conforto, o schiaffo, graffio o carezza. Oggi è il
tuo compleanno, ma lo era anche ieri, o forse il giorno prima, o l'anno scorso.
Per me, lo è ogni volta che sento la mia anima vicina alla tua, tutte le volte
che chiedo alla terra e al mondo che tu sia felice. Ecco, l'amicizia è
l'assenza di remore per il bene, per il meglio per l'altro, la capacità di
convidividere uno o mille desideri. Come se fosse facile. Perchè sperare per
gli altri richiede uno scarto contro l'egoismo che inevitabilmente ci accompagna.
Solo dopo, dietro quell'angolo c'è il posto per le amiche.
Auguri mia piccola immensa Lu.
Mi piace tentare di starti ancora più vicina oggi,
così.
E non ho altro dono che sentire insieme il legame,
quasi magico,
della vita che tra di noi si è fatta caso e sorpresa e
bellissimo dono.
E ho imparato che è meno facile e semplice condividere
la gioia che il dolore.
In fondo, è semplice incontrare chi ci riversa i suoi
problemi addosso,
accade di continuo, e tutti sono convinti di averne il
diritto, di accomodarsi e
di togliersi le scarpe, e di vomitare la propria vita.
Come se fossimo zolle di terra da addossare ad altra
terra.
Tonfi di vita su vita.
Difficile è invece invitare gli altri a raccogliere le
nuvole con noi.
Un pò di leggerezza e di serenità.
E a sorriderci incontro.
Vieni?
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