Luna bagnata
E come la riva viene bagnata dal mare, tu mi lavasti, fino a lasciarmi a tremare nella pioggia. E da allora non so tremare, né pregare. A volte ho creduto che la misura del desiderio fosse il peccato, ma poi mi sono ricreduta e l'ho calibrata alla ingenuità. Non quella ostentata o lasciata sbiarciare, oltre le gonna, ma quella che dal sangue buca la pelle e macchia, lasciando aloni candidi e mai pregni. Non sono oscena ma una luna di sangue che a volte sanguina e altre attende la ferita giusta. Quella che poi si fatica a dimenticare. Come se la gioia non fosse altro che l'attesa non satura del dolore. E nei giorni, come oggi, proprio come questo, quando non sanguino, ho una fame immensa ed invereconda, e potrei fare molto male.
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