Luna storta
Non capisco, non mi capisco e non capisco gli altri e quindi non capisco ulteriormente me stessa. E per me è più semplice essere oscena che dolce. Ho paura della tenerezza, mi sembra quasi che mi spezzi l'anima. Perchè un tempo mi fu strappata la bocca mentre baciavo, e da allora mi disegno una nuova bocca, ne delineo il contorno, il colore, e la atteggio a broncio, a cuore, a nuvola, ma non bacio più. Non so più farlo. A volte mi limito ad adagiare le mie labbra nel vento. E nelle parole cerco un amo, una corda, una mano, un gancio, un filo. Per scalare, per precipitare, per lasciarmi andare nel vuoto. Sperando che sia pieno. Di una me che ancora non conosco e che da qualche parte vaga.
Così incrociamo deserti
e varchiamo lande sconosciute.
E li popoliamo,
per istanti.
E non finisce mai.
E quello è il bello.
Nessun commento:
Posta un commento