venerdì 13 febbraio 2009
Isolo un battito da quello successivo. Lo slego dalla collana del tempo. E poi lo annodo. Ci sono nodi che slegano per sempre. E ti costringono a raccogliere i pezzi. Senza fare bilanci. E ad andare via. Piccola perla. Tra le dita. Imperfetta. Casta. Affamata di peccato. Dentro di me si agita una candida bestia. E la sua saliva imbratta la perla. Quel battito mi pulsa tra le mani. Come un cuore al contrario. Impregna le mie dita. Si agita. E lo vedo librarsi nell'aria. Farfalla senza ali. Un battito solo. Piccolo sole. Roteante. Con la voglia e la forza dell'assoluto. Senza presente. Nè futuro. Non trema. Non si protende. Gode del sé. Senza chiedere. Si nutre e si contempla. Non può morire. Perchè ha già cessato di esistere. Ed è inevitabilmente stato.
L'inevitabile ha la sostanza dei sogni.
Di quei colori che secerne solo la mente.
E ti riempiono le vene
fino a diventare brividi.
Fecondi come zolle di terra.
Sole liquido che irriga l'anima.
Gallerie sconosciute e nascoste.
E segni.
Credevi fossero impercettibili.
Ma qualcuno riesce a vederli.
A scorgerli.
E ti sorride.
Come se quel sorriso
fosse una carezza segreta.
L'unica nel mondo.
Di sole su terra.
E ti fa venire voglia di afferrare il mondo.
E di sorridere.
Ancora.
Ma a volte no.
I sogni si proiettano sullo schermo più bello.
Il cielo.
Dio mio, vorrei navigare con l'astronave del mio amoroso immaginario nell'immensità del tuo sangue per cercare quella farfalla senza ali e nutrirla e coccolarla e insegnarle il percorso tra le tue gallerie nascoste, ma che io ormai riesco a scorgere e conosco e vorrei poter percorrere dentro te, infondo a te, nutrendomi di te, dolce amica mia...
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