venerdì 6 marzo 2009

Pallida è la luna.
E le sue vene pulsano.
Pezzi di luna sparsi nel cielo.
Come piccoli specchi.
Dita candide.
Mescolate come fili d'erba.
Come la coppa di un segreto.
Vorresti solo che qualcuno lo strappasse.
Via dalla bocca.
E' fredda la notte.
Ma luminosa.
Annodo parole a sassi.
E li lancio lontano.
Il più possibile.
Li seguo con gli occhi.
E la mente.
Parlo con i passi.
Con la lontananza.
Sull'asfalto la storia.
Impolverata.
Strisciata.
Calpestata.
Dimenticata.
Un abbraccio di luna.
Sulle spalle.
Una carezza.
E poi ancora.
Non basta mai.
Avidità di dolcezza.
Avvolge come un cielo luminoso.
Quasi caldo.
I suoi fili di luna a baciarmi la schiena.
Ad intrecciarci brividi.
Come un passato difficile da dimenticare.
E una frustata.
Sulle ferite nude.
Stelle immerse nel sangue.
Fili di luna incastrate sulle mie vertebre.
Rimbalzano.
Una per una.
E fanno rumore.
I segni non si cancellano.
Segnano il percorso.
Quello da evitare.
I segni hanno una voce.
Quasi raccontano.
Come se fosse amore...

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