mercoledì 24 marzo 2010

Mi hanno insegnato a pensare pensieri esatti. E a mettere a tacere quelli fatti di sbagli e di orli scuciti e sghembi. E' così che si è popolato il mio magazzino delle sete moleste. Sporche di segreti. Mai quelli che credevano gli altri. Stoffe e nastri. Laboratorio delle torture. Assolutamenti sbagliati. Inesatti. Sognavano di essere prati e muri d'edera. E campi di lavanda perfettamente inclinati. A raccogliere il vento. Un piccolissimo soffio. Un alito. Un fremito. Nulla di più. E ricomporsi. Con i brividi che scivolavano tra le mie stoffe segrete.
Incontriamo per caso i nostri sogni.
E a volte qualcuno ci respira dentro.
Crediamo che vivano di vita altrui.
Ma sono solo nostri.
E quando gli altri smettono di soffiarci dentro
e smettono di accarezzarci il cuore
ci allontaniamo dal loro respiro.
Non è quello giusto.
E un pò odiamo i nostri sogni.
Ed è un pò odiare noi stessi.
E i sentimenti esatti che avremmo dovuto provare.
Quello di cui ho bisogno oggi è di un pensiero sbagliato. Dove i numeri si guardano negli occhi. Estasi o artificio? E si sorridono. E le somme non si cumulano ma si scindono. Tra formichine verdi. E nella clessidra i granellini non hanno nessuna voglia di scivolare. Fanno piccoli bracciali. Un pensiero assoltamente errato. Con regole morbide. E che ride mentre si fa chiamare esatto. "Sei esatto perchè nessuno ti dice che sei sbagliato". Forse non lo sa. O forse il loro mondo non ha mostri che si fanno chiamare sogni. E si modella ed adagia. Come la crema che valica il bordo. Senza margini netti. Un pensiero pulsante in una scatola. Dove il bene e il male non riescano ad arrivare.
Nasciamo e moriamo infinite volte.
E si chiama alternanza.
L'oblio ci uccide la sagoma.
E ci aiuta a riempirla di nuovo.
Siamo la battaglia tra il pieno ed il vuoto.
E là ci collochiamo.
Tra la luce ed il buio.
Ammaestro le mie dita.
A pensieri assolutamente errati.
E a ritrovare i colori.
Senza dargli nome.
Perchè il loro nome è gioia.
L'impercettibile urto delle cose con la luce e la nostra mente.
E forse anche con il cuore.
Io l'amore l'ho sempre disegnato a modo mio.
Ti strapperei le labbra per riempirmi di baci.
O solo di farfalle.
Nel corridoio tra la mente ed il cuore.

3 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=J5KiZ27WCHY

    Serve anche a te questa musica. E' uno sbaglio. Tanti lo hanno detto. Perchè è cantata da una donna che aveva un sogno. Interpretarla con la sua voce. E lo ha fatto tanti non c'hanno soffiato dentro e mai ci soffieranno. E così la dedico a te, perchè per me è esatta. E' il loro sogno con i miei colori, con la mia voce.
    E' possibile, ne sono sicura. I nostri sogni devono essere sogni e non qualcosa di pilotato. Altrimenti sono sogni altrui e non ha senso che poi vivano del nostro respiro. E quando ce ne stacchiamo muoiono come un fiore senz'acqua.
    E gli strapperei le labbra anche io, per far si che pronunciasse solo le parole che desidero sentire, per averlo accanto a me in ogni momento.
    Io che con i sogni non c'ho creato solo bracciali, ma il mio futuro. Lui che dei miei sogni ha paura e si tiene con i piedi e le mani nel terreno fingendosi albero. E potrò sognare anche per lui. Ma il suo respiro a volte stenta ad arrivarmi e cado, precipito. Mi ritrovo nella marmellata dolce, troppo dolce delle sue parole che arrivano sempre quando sto per morire. E mi salvano irrimediabilmente. Mi risollevo e guardo su. Sorrido e torno a sognare. E lui rimane a guardare le sue mani che sono ancora conficcate nella terra e aspetta che cada senza respiro, per salvarmi nuovamente.
    "Potrai tu salvarmi da te stesso?"
    Glielo chiesi, non capii ...

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  2. Incomiciai a vivere quando scegliendo la mia strada iniziai a sbagliare, quando scelsi il bene e il male.
    Il merito e la colpa erano miei, e mi resi conto di essere la protagonista nella mia esistenza

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