Asterisco stanco e umido. A caccia di luna e di ricordi, con un senso di indegnità sulle labbra, rosso vergogna, come una lettera scarlatta. I palmi protesi a caccia di carezze, fingendo che sia il vento. E se ti parlo non fidarti di me. Potrei dirti le cose peggiori con la innocenza di una peccatrice o le più dolci con una crudeltà macchiata di solitudine. Una freccia, disegnala sulla mia carne e scava. Mappa sperduta con i passi stinti e strisciati. La sabbia graffia le caviglie. E le lacrime come perle rotolano, senza più spiegare.
La incomprensione è un buco nel cuore.