venerdì 6 maggio 2016

Nulla che non sia…e così sia

Le canne sul bordo della strada.
Un campo di papaveri sfacciati.
La sabbia leggera che abbaglia.
La linea azzurra del mare.
Il taglio dell’orizzonte.
Li vedevo dal mio letto.
Ero bambina e sognavo di diventare donna e mi addormentavo con la luna negli occhi. E le stelle nel cuore. E sognavo di disegnarmi la bocca rossa e di vestirla come una rosa. Petalo su petalo, in attesa di poterla schiudere in un sogno.
Vivere con il mare addosso aiuta a sentirlo amico, sempre e comunque, e a volerlo condividere. Quando sei lontana e continui a sentirlo. Quando le tue notti sono quelle di una donna pesce che sente che tutto le sfugge, e si rifugia nelle sue apnee. E poi sotto e sempre più a fondo. E vorrebbe urlare al mondo che è tutto più semplice di quello che sembra. Perchè basterebbe avere il coraggio di saperlo dire. Di dire tutto.
Anche che adesso mi sento una marea.
Anche che adesso mi sento una luna piena e di carne.
Anche che adesso sono più donna di ieri.
Anche che adesso aspetto un istante perfetto perchè è mio.
Un minuscolo e piccolissimo istante.
Puro e sincero.
Come il desiderio.
Ecco è questo quello che non so dire.
E quando ti chiedo di bendarmi è solo per un motivo.
Perchè voglio aspettare il momento successivo in cui
strapperai la benda e mi guarderai negli occhi.

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