Io ho compreso che la mia sincerità è stata sempre inversamente proporzionale al mio bisogno di amore. Più ho amato e più ho mentito. Come se la deriva della mia anima iniziasse da qui. Si mente per paura, per timore di non essere all'altezza, per maledetta insicurezza. Perché si sa e non si vuole accettare. Non chiedo per sapere ma per conferma. Io sento, maledettamente sento. E nello specchio gli occhi sembrano sempre troppo grandi e sempre più larghi come laghi umidi. Si mente per amore, per amore sbagliato, marcio, fradicio, quello che non sappiamo donare a noi stessi e che suggiamo dalle dita del mondo, come radici folli ed alla deriva. Avevo sempre pensato, e detto e ridetto, che una donna sa, una donna si accorge. E adesso? Ti sei accorta? Quante lame ancora dovranno lisciarti la pelle prima che tu riesca a ritrovare le tue vene? E la tua dignità? Erano vene verdi e viola, sulla tua pelle candida. Adesso un percorso inverso per il tormento è segnato sulla tua carne. Quanti respiri ti separano ancora dal ritorno a quel posto caldo che un giorno hai abbracciato? Solo nuvole sporche e cariche di errori e di desiderio, nel tuo cielo indaco. E le parole, sempre le stesse, senza che il cuore batta più in quei silenzi. Ma è così difficile la sincerità? L’amore non giustifica tutto. Bisogna essere in due e poi deve essere reciproco, altrimenti è un gioco di carne, di ego e di umori. Perde chi ama meno, anche se poi il dolore è insopportabile. Dicono sia ricchezza, ma io non la vorrei più questa pelle. Troppi ricordi, troppi segni, troppo tutto. E poi niente. Ora, sono una nuvola pazza, carica di pioggia sporca, sola come un pugno nel cielo, e attendo il vento, un vento potente e feroce, che pulisca.
Poi sarà ancora estate.
Ricordi il castello e le tue braccia sul muro? Potrei dirti tutto quello che mi hai sussurrato in quel momento. Eppure volevo solo che finisse e l’attimo dopo che è finito ho iniziato a morire di nostalgia. E ancora muoio.
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