Ampolle di giudizio. Mi dondolano sul capo. A volte perdono goccioline. Una strana pioggia. Non bagna. Nè dà frutto. La scanso con le dita. Non ha sapore. Un pò brucia. Ma evapora in fretta. Ampolle sconsolate. Ne percepisco il movimento. Una ipnosi dell'anima. Si parla addosso. Segnano l'aria. Fino a scorticarla. Come se l'aria non avesse sangue. Il loro movimento spezzetta il tempo. E uno spazio urta contro il successivo. Sembrano rumori. Sembrano lamenti. Ma sono solo intrecci del tempo. Che sa di essere unico. E si diverte. A farsi credere più serio di quello che è. Il mondo è leggero leggero. Ed è un gran burlone. In un attimo ti capovolge avanti ed indietro. E rotola come una bella risata serena. Una carezza ed una risata. Bolle di sapone mi cospargono il cielo. Lo imbrattano lievemente. E i loro riflessi mi riempiono gli occhi. E mi rapiscono l'orizzonte. Hanno fagocitato il mio orizzonte. Pezzo per pezzo. Ed è come essere senza spazio. Senza direzione. Sospesi. Con gli occhi pieni di bolle di sapone.
Sono una gatta.
Un pò selvaggia.
Ma a caccia di coccole.
E a volte di riparo.
Ho alternato strati di serenità. A strati di inquietudine. A volte sembrava disperata incomprensione. Ho alternato e perso il senso. Prestando la mia pelle. Per ricamarci sopra la presenza. E sono diventata un miscuglio.
Fino a non saper più tremare.
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