E li vedevi immergere nell'acqua la loro gioia. E schizzarsela addosso. E contro. la gioia intorno. E l'innocenza feroce. Ognuno abbandonava nelle grida e nel vento le proprie paure di bambini. E si affidava al vento. Danza. E la libertà si disegnava nella loro corsa verso il mare. Fino a fartene percepire l'odore. La tenera fragranza. E a volte la sua furia. Come se scavalcare l'onda fosse la missione della loro vita. E non di quell'istante. E forse è così. Amore è libertà. Lo urlava un volo perplesso di gabbiani. Con una direzione incerta. Ed ogni fremito della terra. E mi ritrovavo ad afferrare l'onda. E a lasciarmi schiaffeggiare dalla sua cresta. Una bimba disegnata con inchiostro invisibile. Tra la spiaggia e la riva. Fino all'onda. L'abbraccio del mare.
Quando osserviamo i bambini osserviamo il futuro.
Ed è per questo che non riusciamo ad impedirci di sorridere.
Libertà.
Una parola che ha un mondo nella pancia.
Libertà.
La casa dell'amore.
Io non so amare.
liberi non si è se non ci si predispone,non vendersi mai,non farsi rubare il pensiero,esso appartiene soltanto all'uomo libero,chiudere gli occhi per non guardare e accettare quello che il mondo invaso dalla globalizzazione vuole proporci per accettare di divenire i burattini del suo volgare teatrino,così soltanto osservando i bambini potremmo scorgere anche per loro un futuro accettabile.
RispondiEliminagrazie per avermi contattata,complimenti per i contenuti del tuo blog.
Io non so amare. Quante volte l'ho detto vedendo la semplicità degli altri nel farlo, quante volte ho detto di non esserne in grado.
RispondiEliminaE mi perdo nelle risa dei bambini, nei ruzzi esitivi dei un mare che si lascia vivere e che regala emozioni.
Mi perdo nello sguardo dei miei figli e dico "loro sanno amare, me lo insegneranno" e lo fanno in ogni abbraccio, in ogni gioco, nella loro infinita essenza.
"Non crescete!" e abbasso lo sguardo a questo mio urlo sordido.