Lo lego al dito, come una promessa. In un punto fermo, inutile ma essenziale, sento il mio fiato e la inutilità di quelle lacrime che rigano, senza freno, il volto di una donna, come perle di una collana impazzita. Ci sono ricordi che sono più forti delle sensazioni, e che vanno oltre la mente. Ricordi che si sono impossessati della carne, e senti l’assenza di quegli istanti e la impossibilità di nuovi. Di segni sulla pelle, come passi di un sentiero, tra le vene. No, non è un segreto perché con tutta te stessa lo vorresti urlare, con il dolore che senti e che vorresti solo che fosse compreso. Non sono solo indecenza, ma sono anche anima, perché per essere indecenti ci vuole anima. Serve la voglia, la abitudine, il bisogno, caldo e sincero, di donarsi. Di andare oltre, di lasciarsi precipitare, a fondo. Poi resta un senso di inadeguatezza che urta e graffia contro pareti di solitudine.
Non vedo le stelle stanotte. Solo un mozzico di luna, umida, troppo, come quando non smette di pioverti il cuore addosso.
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