Pugno di stelle...
Ascoltavo il vento e mi vestivo di rimpianto. Era ieri. O forse un attimo fa. Nel rosario del tempo, che snocciola grano per grano il divenire. Adesso resto asciutta nel mondo. E ascolto quella voce che mi modella e mi contorce. Fino allo spasmo. Non tremo ma mordo aria. E mescolo morsi e sorsi con la voglia di nuovo e meraviglia. Tutto immobile, dentro, e gli strati a fondo. Giace il resto di me, la donna che fu. Io sono solo diversamente nuova e attendo che una nuova primavera si dischiuda sui polsi.
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