Seguì la linea dei suoi brividi, con un dito, quasi a cercare la risposta di una domanda monca, sussurrata e mozzata, mentre ancora tremava, con il sangue caldo. Era una donna semplice, e avrebbe voluto che qualcuno lo capissi. Ed inciampava spesso nei sogni, come se sottendessero il suo cammini, più curvi di un arco e gravidi di speranza. Sentiva le lacrime scendere ribelli, come piccoli fiumi, di una deriva segreta e cercava di asciugarle, ma poi si fermò le lascio che rigassero il viso, fino a prosciugarle il tormento dei suoi occhi, piccoli laghi di inquietudine. Nelle parole tutto perdeva di senso. E lei ricamava il silenzio sui polsi per annullare e ricacciarvi sotto i desideri ed i fantasmi che impavidi spingevano, appena sotto la pelle, a confine con il suo sangue.
Era disperatamente sua.
Aveva inseguito un palloncino, fino a fargli sfiorare le nuvole, per perdersi in un orgasmo indaco.
Sentiva la sua carne ancora avida, e gli raccontò una favola nuova, forse finta.
Ormai era mezzanotte.
Il tuo scrivere un'insieme di Emozioni.
RispondiEliminaComplimenti , un caro saluto.
Rosy
una favola...in cui sceglieva il finale come quando si proietta e si spera possa divenire realtà...
RispondiEliminasunday
"à mon seul désir"
RispondiElimina