Questo sarebbe un altrove degno di rispetto.
Non so come funzioni e neanche come io debba fare. Sono una naufraga. Con le labbra unte di solitudine. Sono viva e me lo dice il mio polso. E scrivo come se tutto finisse in una bottiglia. Non voglio che nessuno legga ma che qualcuno devasti quella maledettissima bottiglia. E scrivere ancora con il sangue. Dimenticandone il colore. Ho la mente rossa. Potete capire che succede ad una donna quando sente un livido sul cuore? Cerca la ferita ma non ne trova il punto. Sente solo dolore. Dolore nei ricordi, annacquati dalla paura, dolore sulle labbra dei baci perduti e rubati, dolore per il pudore negato alla sua pelle. Forse prova questo. Ma anche altro. Ebbene, sì. Questo mi sembra un altrove davvero degno di rispetto.
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