martedì 25 marzo 2014

E poi un pugno al cielo...

Non ci sono favole senza sangue. O forse non le ricordiamo. Ci abituano ad una idea di sogno frammisto a carne, e quello poi lo rivoltiamo nella testa. Quello che scambiamo per pensieri è solo la vita che si frantuma e si ricompone. Nella sua sede più fervida, la mente. E sangue, goccia a goccia, ci ripassiamo a mente. Forse una dolce nenia. O una poesiola. Spasmi del cuore che lo contraggono me un piccolo ventaglio di carne. E i suoi battiti come fuochi di artificio. Piccoli tamburi irregolari, alla deriva. Eppure non lo sai quanto possa essere dolce il rumore dei miei battiti, vicino al tuo orecchio. Un suono che cola lento e se ti bagnasse non riusciresti a dimenticare, quasi come il respiro di una stella. Non sono romantica, ma so essere perdutamente oscena. A modo mio. Mi ha sempre terribilmente eccitato litigare con te; è una specie di orgasmo inverso, quasi a chiederti di scoparmi la testa.

Deve esserci da qualche parte un giorno perfetto per ognuno.
Se penso al mio passato le cose che raccoglierei si raccolgono in un pugno.
 

3 commenti:

  1. L'importante è di tenerlo ben chiuso per non far andar via anche quelle cose... Hombre

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  2. è difficile riuscire a trasformare in parole quello che si sente dentro ma...tu ci riesci e, cosa più incredibile, catturi anche l’attenzione e rendi prigioniero chiunque.
    Una donna così "forte" da non spaventarsi di mostrarsi così debole.
    Potresti ricevere applausi per quello che scrivi (senti) ma non ne vuoi e non ne hai bisogno.
    Potresti ammaliare tanti uomini, anche solo col suono di queste parole ma...non è questo il tuo obiettivo.
    Tu vuoi il cuore. Desideri il coinvolgimento totale.
    Vuoi entrare dentro l’abisso.
    E non hai paura di annegare.
    Ed è molto nobile da parte tua.
    Non ti conosco ma...credo tu sia una persona che vive e vuole continuare a vivere ma...sai già che questo canto è isolato.
    Isolato perchè la morale e le convinzioni ti permettono solo di sognare e...cantare e scrivere e sognare.
    Una sensibilità affilata...alla ricerca di attimi che riecheggino nell’eternità.
    Anch'io cerco, come te. Anche io canto da solo, come te.
    Pochi sono disposti a darti il cuore,entrare nel tuo mondo e annegare nell’abisso. Hanno paura di lasciarsi travolgere da qualcosa che non conoscono: codardi!
    Come dice Pirandello...siamo UNO NESSUNO E CENTOMILA ma, mi chiedo, perchè è così difficile? Perchè siamo così trasparenti?

    Un saluto
    Francesco
    cuoretravagliato@libero.it

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  3. E' un peccato che tu non scriva più..

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