lunedì 28 settembre 2015

Sono passata per caso da un posto. Mi è bastato capitarci davanti, al vecchio cinema, abbandonato, una specie di immensa casa dei gatti, vetri distrutti, finestre divelte, tutto dietro ad una catena, così debole da sembrare finta. Ed una marea di ricordi, tra un passo e l'altro, mi ha assalita, tutti al profumo di big babol alla fragola. E dietro il mare, sempre e solo il mare. Io sono fatta di mare, e così i miei ricordi. E mentre ci camminavo intorno, sono tornati veloci, riaffiorando dalla mia memoria, come da una vasca profonda, con mille fruscci, e con loro tutti i pomeriggi d'inverno, quasi sempre di domenica, ed i film, rivisti  e poi ancora, e sempre gli stessi, le risate, e le rotelle di liquirizia ed i rossori dei primi baci,  visti e ricevuti. E là i muretti, a ridosso dei quali ci respiravamo vicini, nella incoscienza meravigliosa, del tempo che non scorre mai, perchè ci sembrava infinito e vasto, immenso là ad accoglierti, a ricevere te e tutta la vita che avresti voluto infilarci dentro. E non ci pensi che quei muri che hanno conservato e custodito interi pezzi di vite, possono un giorno diventare un rudere, e che il tempo possa e sappia mangiare pietra dopo pietra, un vecchio cinema di un piccolo e vecchio paese, svuotato anch'esso, e con poche speranze, nella sua immensa bellezza.
Dimentico sempre di scegliere con attenzione le strade da percorrere.
E giuro, non rubo nulla, proprio nulla.
 

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