martedì 25 agosto 2015

Futuro Remoto       

Ridicola follia tra stralci di un passato mai avvenuto, ossimoro tra sogni e lividi.


Lascia che il buio si faccia strada.

E’ la lanterna che ti conduce a me.

Lega i nostri polsi in un nodo.

E’ il buio che segna la mia carne.

La scava di desiderio e la cosparge di brividi e di attesa.

Lascia che il desiderio disegni e segni il mio sentiero.

Come inchiostro invisibile.

Svelato solo ai tuoi occhi.

Nasconditi dentro di me.

Come il seme si nasconde nella terra.

Voglia essere la tana del tuo cuore.

E la culla del tuo respiro.

E piovimi tutto l’amore di cui sei capace.

Contro la zolla della realtà.

Dentro i fiumi scavati dal mio desiderio di te.

Spalancami l’anima.

E battimi nel cuore.

Fino alla fine di me.

Sulla mia pelle languono i segni del tuo nome.

Inciso sulla carne e baciato dall’intreccio del nostro sangue.

Se lo fa tremare dentro.

Fino alle ossa.

Prenditi tutto.

Perché io sono tua.

Ti dono la mia aria.

Altro non ho.

Rifugiati nei miei meandri.

Oltre il cancello.

Spalanca la mia paura.

E frantumala.

E poi spargila nel vento.

Come polline fecondo.


Era ieri...
 

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