Luna ribaltata
E io ci provo a procedere oltre. Piccoli pezzi di cuore come molliche. Pollicino procede oltre. E l'"oltre" a volte spaventa ma è la sola misura e la sola giusta distanza tra frapporre tra sè e gli altri. In alcuni istanti, dopo ogni violenza ed impeto. Ed è strano ma quando le cose non sono speciali, in un certo senso smettono di essere. Non esistono e forse non esistevano neanche prima. Eravamo noi a soffiarci dentro per animarle e tentare di dargli la forma dei nostri sogni. Vorrei spiegare ma a nessuno interessa il punto di vista dell'altro, perchè non lo sente suo. Nell'affinità le anime si incastrano, senza ferirsi. E tutto è nel modo e nel posto giusto. E spesso quella spontaneità è proprio nell'istinto. Chi ti ama, ti ama e basta. Così anche se fa davvero molto male ho imparato a continuare a camminare, senza preoccuparmi dei pezzi di me che perdo. Perchè a volte in quelle perdite c'è solo una diversa ricchezza. Una sorta di resilienza dell'anima che la forgia e la avvicina pericolosamente ai sogni. Dove la solitudine non è altro che una via e passi dietro altri passi, dimenticandoci della nostra stessa ombra. E lei non ci abbandona.
E mi parlo ed il mare mi parla e non sa smettere, perchè io credo che esiste un modo per essere felici, e non ha senso spiegarlo, quel luogo semplicemente e terribilmente "accade".
Nulla mi lega a nulla.
Nulla mi lega al nulla.
Oggi così mi sembra.
Ma forse sbaglio.
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