mercoledì 24 giugno 2009

Dove è la casa dei perché immobili. Di pupille fisse nella luce. In ascolto. Pulsa di una stasi, dopo che le domande si sono rese sazie di una mancata risposta. O di troppe risposte. Nessuna risposta, o mille diverse, nutrono il silenzio. E sono lo stesso. E non esistono differenze tra il tempo e lo spazio. La sostanza e gli attimi non si distinguono. Dove è l'estensione più sottile ed impercettibile delle voglie che chiamiamo sogni. Istinti a confine con l'anima. Come ami lanciati nel passato e nel futuro. A caso. Per caso. Per ricucirci al tempo. E a volte la carne fa davvero male. Altre è come se non esistesse. In alcuni istanti la voglia di tenerezza rende la pelle così sottile ed impalpabile da farci sentire aria. Dimentichiamo il corpo e ci crediamo pensiero. E scorriamo senza sangue. Forse lo siamo.
Mi piace pensare che ogni essere umano percepisca di essere mente nella mente. Mente senza inizio e fine. Mente senza centro e periferia.
Così incide l'attimo. Lo ruba. E si accovaccia nel tempo.
In un tempo che non gli appartiene.
Perché è di tutti.
Il tempo continua a darmi nomi diversi.
E non so più quale sia il mio.
Mille nomi o nessuno.
Continua a parlarmi.
Ma non risponde alle domande.
E' per questo che io ho smesso di ascoltarlo.
Un tempo si chiamavo ..... .
Ora non lo so.
A volte risento nella testa il mio grido che sputava intimità. L'intimità più cruda. Rantolo di donna. Sospiro di una luna cagna. Realtà senza realtà. Respiro in dono. Senza scandire. Senza pretese. Una caduta libera nella testa. Capace di trascinare con sè tutto.
Io dove ero?

3 commenti:

  1. Ogni volta che ti leggo, mi lasci lì a respirare le tue parole. Alcune escono dai tuoi testi e mi si aggrovigliano tra i capelli.

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  2. questa sopra...è andata di testa....

    ciao, rantolo di donna..

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  3. Eri lì a scrivere di te ciò che forse non riuscivi a dire:-)

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