Sul mio palmo si riversano parole amare. Senza sangue e convinzione. Come se la mente fosse una fonte. Sfuggono alla voce. E si rifugiano tra le dita. Affinchè possano sentirle. Si sfaldano alla luce quando mi vesto di mattino. E ho i pugni pieni di polvere. Quello che vorrei distruggere è il senso di una amarezza che si attorciglia tra mente e cuore. In un punto indefinito. E pesa. Stritola e pesa. E travolge tutto. Come una vertigine solida. Ma è solo delusione. Ride come una iena. Vorrei metterla a tacere. E slegare quella matassa per far volare via i suoi legacci. Lontano. Quanto basta. Fuori da me. Spingerli in superficie. E aprire i pugni. Senza paura di non trovarvi nulla. Perchè nulla c'è.
Non devo impedire che gli altri si allontanino da me ma che si avvicinino troppo.
Non ho paura della solitudine.
Solo del vuoto.
In quel vuoto tutto rimbomba.
" Non ho paura della solitudine.
RispondiEliminaSolo del vuoto.
In quel vuoto tutto rimbomba. "
..e rimbomba più di ogni suono il silenzio..
quel pentagramma sul quale scorrevano parole è bianco, senza una fine e un inizio.
è bello perdersi tra questi tuoi pensieri.
lascia una traccia da me, quando vuoi.
f.d.m