Sparami. Sparami dentro la bocca. E uccidi il mio vestito d'argento. La mia gonna di stagnola. Distruggimi gli alberi di natale e la stella cometa arancio. Sparaci dentro l'amore e l'odio. Voglio la poesia del tuo fiato. Il poema elettrico del tuo desiderio. Come una serie intermittente. Capace di fulminarsi come estremo atto di eroismo. E sentirmi le sue scosse, lenti e ravvicinate, nei polsi. Non preoccuparti non voglio abbracciarti. Ma solo sporcarmi della tua saliva. Il tuo fiume. Il gancio verso l'inferno delle mie viscere. Dove annego. E dove torno come una donna pesce. E là sei rimasto incastrato. Mentre io ti gattonavo davanti pudica come una lupa che si dirige al suo pasto. Una lupa sazia e crudele. Con brandelli di parole nelle fauci.
So essere peggio di quanto tu possa credere.
So essere l'incrocio tra un angelo caldo ed un demone gelido.
E tu lo devi sapere.
E devi sapere che so essere un animale.
E lo sono.
Ma solo quando voglio.
E adesso vattene se ci riesci.
Non sono il tuo peccato.
Io sono il mio.
Un peccato verticale.
Come la bava di una stella.
So essere peggio di quanto tu possa credere.
So essere l'incrocio tra un angelo caldo ed un demone gelido.
E tu lo devi sapere.
E devi sapere che so essere un animale.
E lo sono.
Ma solo quando voglio.
E adesso vattene se ci riesci.
Non sono il tuo peccato.
Io sono il mio.
Un peccato verticale.
Come la bava di una stella.
Nessun commento:
Posta un commento