mercoledì 26 gennaio 2011

Ossessiva ossessione. Circola come fumo pazzo. E non ha carne. Nè faccia. Torna su di sè come una scia pentita. Ossessione. Si spezza dove c'è il sole. E poi è una stella. Ed ogni istante nascono milioni di stelle. E altre muoiono. Altre non nasceranno mai. Come un fiume di esistenza. E noi minuscoli frammenti. Nel vento e nella luce. Si spezza e ci lecchiamo le ferite. Piano. Senza messaggi per nessuno. Ci baciamo il nostro dolore. E lasciamo libere le mani. Per toccare ancora. Magari per sapergli dare ancora la forma di una carezza. Perchè a volte le dita sono gli occhi del cuore. Leggimi. E leggimi la bocca. Vicino. Vicinissimo. Perchè la distanza è la pelle del distacco. Vicini per impedire al tempo e allo spazio di rubarci istanti e pensieri.
Il gelo è la tana dell'attesa.

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