domenica 12 febbraio 2012


La sua amica, la sua amica speciale, le aveva appena sbattuto in faccia la sua verità. Il volto verso la scrivania, adesso, e e gli occhi altrove. Gli stessi occhi che prima la avevano infilzata e sbattuta al muro. Quegli occhi le erano esplosi nella pancia, dove ogni dolore trovava il suo luogo ed il suo modo per dilatarsi. E quella volta la verità la sentì solo come un'eco del suo dolore, di quel dolore che tanto tempo prima aveva sentito, e provato e levigato, fatto di delusione e di aspettative infrante, taglienti come frammenti aguzzi di vetro. E tutti i propositi erano usciti dalla finestra e precipitati nel vuoto, senza preoccuparsi di aprire la porta e scendere per le scale e dall'ingresso principale. Adesso tutto le arrivava come una guerra di piume, senza toccarla mai fino in fondo. Come se tra sè ed il resto ci fosse un velo. "Tu sei intransigente e la gente ha quasi paura di te, della contorsione dei tuoi pensieri, della tua diffidenza. Ha paura delle tue paure, perchè se le sente catapultare addosso. Tu togli il respiro. Tu chiedi e osservi quello che gli altri ti danno, ma solo di sfuggita, intenta a chiedere già altro". Come al solito in lei la rabbia era evaporata in pochi attimi e si sentiva immemore, impalata, sospesa. Inchiodata davanti ad un conflitto che non la toccava quasi più. Lei era salva e sola. E non aveva perso neanche una lacrima. Non piangeva mai per le cose importanti. E capiva che di lì a pochi istanti il dolore sarebbe tornato a forma di serpente e di rimorso. E quando se ne avvedeva si arginava e si puniva prima, come se in quel caso prevenire fosse lenire, ridurre, sminuzzare, contenere. Era un varsi varco ed argine. Avrebbe solo voluto abbracciarla e farle capire che non era così. Abbracciarla e dirle che le voleva bene. E spiegarle che lei era diversa e che era ancora quella di un tempo. Ma non lo fece.
C'è una strana forma di pudore con la quale ricopriamo tutte le cose importanti.
E resta la convinzione, radicata come una quercia, che chi conta ci resta dentro comunque.
Perchè è oltre le parole.

2 commenti:

  1. " C'è una strana forma di pudore con la quale ricopriamo tutte le cose importanti.
    E resta la convinzione, radicata come una quercia, che chi conta ci resta dentro comunque.
    Perchè è oltre le parole."

    ecco, credo fermamente in questo ;)))

    Ciao Nichi

    RispondiElimina
  2. Cara P. sapessi quante cose vorrei poterti dire a volte, quanto mi fai incavolare.
    Meno male che a volte te lo dici da sola!!!
    Gio

    RispondiElimina