venerdì 30 giugno 2017

Aria sulla pelle ed il mondo intorno, non proprio addosso, ma nelle vicinanze, sì da poterne sentire la sua eco, qualche tentacolo a volte sfiorarti, e limitarti a cercare la bellezza, e la sua forza ed il suo respiro.
Eppure io arderei questa notte come un cerino, lasciandomi inondare gli occhi.
Piccola stella prestata dal cielo, a questo modesta dimensione, lascerei ardere la furia e lo stupore, intrecciandoli ai sensi. Una catena, un nodo, io non mi nascondo. A volte penso che si brucia per davvero un pezzo di noi, quando la passione annebbia, confonde, sparge il suo fuoco e dopo la sua cenere. Spogliarsi è quasi più facile che rivestirsi, dopo che si è sentita la luna addosso. Sì arderei questa notte, almeno come tre o quattro cerini, inseguendo fiato e umori e parole e baci proibiti, sino a sentirmi mancare un pezzo. Te lo dono signore del fuoco, per rinascere dopo.
Fiato di stella. Intreccio di anima. E poi.
Il cuore batte.
Non smette.

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