venerdì 30 giugno 2017

Oggi sono io…Nei miei occhi c’è la risposta a quella sete di futuro e di bellezza che non so se troverò mai, la bellezza delle cose vere e profonde e della forza reale. Tu guardami, perchè ci vuole coraggio a guardarsi per davvero, oltre il bisogno e la finzione e la lucida convinzione di quello che si è. Io amo sregolare i confini della mia identità e mi offro in pasto, come un tozzo di pane. Guardami, ti prego, fallo. Non ho bisogno di nuovi morsi ma di essere annusata lentamente, con calma e cura e di essere rassicurata, quando ho troppo freddo e le mie vene non sembrano altro che strade senza risposte. Ho passi incerti ma li affondo nella vita, sempre con sincerità, anche quando fa male, anche quando rialzarsi è più facile che restare a terra. Vicini al battito della vita, ad ascoltarne il divenire. Succede a volte, di fronte ad un dolore forte, sordo, insopportabile, mentre ti senti solo un granello di polvere, un verme al suolo. Allora ti accorgi che la terra batte. Tum, tum, tum….e batte nel soffio del vento e nel battito delle ali di una farfalla, nella linfa nelle foglie, nel tuo fiato, nelle tue ciglia, nel flusso dei pensieri, nel sangue nelle dita…
Adesso, guardami, voglio essere guardata, in tutta la nudità di cui sono capace, oltre la misura e nei meandri della mia anima.
Esiste una perversione sottile, come un filo d’erba, e che si piega, ondeggia, oscilla, sfiora l’aria, che gioca con la luce.
A volte pensi a quel filo anche nel cuore della notte, ne senti il richiamo nel buio, tra righe e ombre.
Lo ritrovi intrecciato alle tue dita e mentre ti bacia le labbra.
E adesso smetti di guardarmi.
Puoi  incominciare a pensarmi.

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