domenica 14 giugno 2009

Ha trattenuto la ferita dall'interno. Impedendole di solcare la carne. E fili di dolore sbavavano come lumachine. Una ferita muta. Al contrario. Ha iniziato dal segno. Senza trovare il taglio. Il punto esatto in cui la lama è entrata. Se mai sia entrata. Ha urlato il suo dolore masticando fiori. Mordeva i petali. Voleva solo il loro sangue. Ma era tutto un sogno. E ha ruminato inutilmente. E si è infilata dentro come in una fodera. Per soffocare. Povera. Non fatele del male. Non fatele capire. Mentitele se potete. Sì, che potete. Vuole solo menzogne. Merita solo quelle. Non osate dirle mai la verità. Non la vuole. Non vuole crune di aghi in cui infilare risposte. Ma solo spilli. Per scriversi la storia addosso. Non riesce a lavarsi e ripulirsi il senso di stupidità. E si liscia la pelle. Convinta di meritare solo quello. Quello che mi stupisce è che ogni volta insegua la verità. Pur non sapendosene cosa fare. E si benda di sorrisi e di allegria finta. Mentre sente dentro una palude. Alla quale rubare acqua e spacciarla per lacrime.
Parlami adesso. Ne ho bisogno. Poi dimenticherò. Ma dopo. E adesso non è ancora dopo. Lo sarà presto. Ho dentro fiumi di delirio. Adesso e poi mai più. Ma adesso. Parlami. Non è per capire. Solo per poterti accantonare. E liberarti per sempre. Come una farfalla segregata. Per restituirti le ali. E reciderle dalle vene della mia follia. Parlami. Tra in istante sarà mai. Non è bisogno. E' dolore che zampilla da caverne sconosciute. Ti chiedo parole. E nulla. Niente di più. Riempimi di voce le orecchie. Fino a farmela scorrele nelle vene. E dimenticarti. Con un sasso alla foce di quel fiume strano. Parlami anche se sono stata una bimba cattiva. Sarò brava da ora in poi. Ruberò dignità. Te lo prometto.
La cattiveria non è un rimedio per la cattiveria.
Perchè non c'è rimedio.
Le non verità restano tali.
Coperte da altri strati di finte verità.
Come cenere su cenere.
"Perdonami fiorellino se ti ho torturato.
Neanche mille bacini risanerebbe la tua corolla.
Ora è tempo di voltare foglio.
Ma ora era già ieri."

3 commenti:

  1. Struggente, forte...vera.

    Verrà il tempo della pace dell'anima prima o poi, anzi forse è già in corso.

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  2. «Ma ora era già ieri»

    Intenso questo tempo della ferita da trascorrere, muta, che si schiude silenziosa come una corolla con i suoi fertili petali rosso sangue, che profumano d'altro, che divengono r-esitenza alla cattiveria.
    Una bella immagine di eternità trascorsa nelle lacrime di un pianto che zampilla nel fiume delle parole.

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