Gioco con il vento. E il vento gioca con
me. Il vento è vita, preziosa, immensamente preziosa, silenziosa come
l'acqua, un liquido comune, il filo dell'umanità. Servono indizi per
comprenderlo. Oltre ogni intuizione, fino a lasciarsi scorrere
nell'essenziale. Come gocce in un fiume, che non chiede altro che
scorrere e di essere bagnato. E quelle tracce hanno bisogno di essere
stanate. Per farne impronte, srotolarle in sensazioni e trattenerle,
come si fa con le emozioni, le farfalle dell'anima. Io voglio essere
attraversata da infinite farfalle. Io ti pensavo e la mente era piena di
farfalle colorate e rumorose. Deve essere successo, non posso essermelo
inventato. O forse la follia è proprio questo. Perchè la mente è un
campo, un terreno immenso, che chiede solo di essere seminato, percorso
ed irrigato. "Dimmi una cosa bella". E il tuo silenzio. Io non chiedevo
favole, ma pelle, il tappeto del coraggio. "Dimmelo". E mi ridevi
addosso. E io mi arrotolavo nella ridicola leggerezza del miei sogni. E
sapevo che sarei precipitata. Ma mi ostinavo. Impetuosa come una marea.
Ed era così bello riempirsi la mente di nuvole. Io adoro giocare con la
mente. Rimpinguarla fino allo sfinimento. Una perversione sottile, dove
il dolore ed il piacere sono pericolosamente vicini. Capita a molti, ma
confessarlo è davvero difficile. La mia notte ha un tetto fatto di
stelle ed il sapore di parole nuove. E di pensieri che mi piace
sfogliare, come margherite, nella penombra. Senza più l'odore della
estraneità. E scivola ai piedi del letto leggera come un lenzuolo. E
degli indumenti. Quando hai solo voglia di nudità, la solitudine del
corpo. L'odore del bucato si mescola a quello che calore che arde e che
immancabilmente penetra. Arriva e si mescola. Proprio quell'odore
inconfondibile dell'erba in estate. Il mondo è fuori ed è così
rassicurarlo pensarlo. Ricamo la mia solitudine asciutta ed un pò ruvida
e la intreccio lievemente al canto dei grilli che non si spegne e che
gratta, gratta, instancabilmente gratta fino al cielo. Ma è solo un
grido.
Lasciarsi conoscere, osservare, lasciarsi scoprire.
Quello che ognuno sogna.
La magia della comprensione.
Il pane dell'umanità.
Infinite lettere non scritte, infinite lettere non lette.
Tutte nella scatola rossa.
Pulsa come il cuore.
Ha fame di vita.
Di gioia.
Vuole esplodere.
E non smette.
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