sabato 28 settembre 2013

Nel naso di Dio ho ritrovato quell'odore che poi sento, lieve, fino alla mente. Lo intreccio e poi spoglio le spighe, buttando il seme lontano. E ritrovare il frutto, oltre le dita, fino a sprofondare nell'ignoto. E inventarsi ancora la vita, come uno schizzo, carico di sogni, ma perfidamente lieve. Zampilla l'esistenza e io osservo. E non ritrovo più il candore perchè forse è là, in quel luccichio la voglia di raccontarsi ancora, o solo di osservarsi, come vino che gocciola oltre il bordo, dopo essere stata versato. E la cautela è nel sorso, nel suggere quella goccia, prima di renderla tante incontrollate altre goccioline, perse sul collo di quella bottiglia. Ammiro sempre chi dice poco e bene. Io dico molto, troppo, e male. Come una di quelle macchioline, che macchia poco e non disseta.

2 commenti:

  1. La timidezza, fonte inesauribile di disgrazie nella vita pratica, è la causa diretta, anzi unica, di ogni ricchezza interiore. (Cioran) Abbi cura di te.

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