martedì 26 maggio 2009

Mi pungolo il cuore con un ago. Non c'è sangue. Solo rugiada. Il mio cuore si finge rosa. Rossa come un bacio. Come labbra strappate all'ignoto. Su cui si è impresso un segreto. E nasconde le sue spine. Forse è pudore. O tranello. Sensuale e leggiadro. Scivola come seta sul mio corpo. Come se fosse la rete in cui mi sono persa. E scivolo dentro. E contro. E le maglie sono i miei pensieri. E i miei limiti. Paure. Maglie spesse. La catena deve avere un anello fragile. Per sfuggire da me e dai meandri di me. Tutto amplificato. Spinge ed urta. Solo per cercare la spina. E rimuoverla. Eroica inerzia. Prima che entri nel cuore.
Ho dimenticato quando tutto questo è accaduto.
E non so cosa sia quella sostanza che noi chiamiamo tempo.
Né ne conosco la consistenza.
Adesso il cuore è cuore.
E ha smesso di disegnarsi e cancellarsi.
E discretamente pulsa.
Senza rumore.
Ma tutto questo finirà.
O forse è già finito.

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