giovedì 12 marzo 2009

Raccolgo stelle. Le strappo dal cielo. E le nascondo. Sotto la pelle. Distruggendone la forma. Ho le dita che sanguinano. E cancello ogni traccia. Ripulisco la loro bava. Ed il mio sangue. Faccio il percorso a ritroso. Di stelle affamate. E ne spengo l'ira. Lentamente. Soffiandoci sopra. Di umiliazione si può morire. Stelle furenti. Pulsano e tremano. Impedendomi di urlare. Urlerei rosso ora. Griderei il loro di dolore. E non è il mio. Il mio lo ha ingoiato la luna. E lo srotola. Fili di luna. E una mappa muta. Tra le mie vene. Le trattengo strette strette le stelle. Insieme a quello che provo. Che mi sta battendo in petto. E a errori gocciolanti di cruda autenticità. Non posso esimermi. Comprimono le stelle e le incastrano alla mia nuca. E guardare il cielo non ha mai fatto tanto male.
Sento il tuo respiro sfiorarmi il collo.
E non so se mi bacerai.
O mi morderai.
Attendo.
Ci sono morsi che sono più dolci di qualunque bacio.
Sigillano l'appartenersi.
Un penetrarsi senza fine.
Un perfetto incompiuto.
E baci più crudeli di un morso.
Strappano pezzi di noi.
Rubandoci uno strato.
Il tuo respiro è fatto di mille respiri.
E di occhi che scrutano.
E scavano.
Non troverai più stelle dentro di me.
Le ho spinte in fondo.
Dove nessuno può scorgerle.
Nessun segreto nel mio scrigno.
Le mie dita si sono arrese.
Hanno confessato tutto.
Anche il loro peccato.
Scavandolo nella terra.
Deponendovi una perla preziosa.
La verità.
Anche quella che non conosco.
E che mi nascondo.
Altro di me non resterà.

4 commenti:

  1. Un tempo raccoglievo Stelle. Sono cadute dalle nocche, ho aperto il pugno, non c'erano più.
    Ho benedetto i miei peccati, mi rendono semplice, trasparente.

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  2. Di morsi coprirò la tua pelle in modo che il dolore in piacere muterà.
    E dolcemente leccherò le tue ferite visibili solo ai nostri occhi per lenirne lentamente le cause.
    E le mie lacrime cureranno anche quelle ferite mentre le mie dita accarezzeranno la tua pelle provocandone brividi leggeri.
    E i tuoi occhi troveranno quelle stelle che hai cacciato in fondo alla tua anima e più forte e più vere di prima riemergeranno solo per noi, solo per una notte, solo per la nostra notte.
    E incantate ci abbracceremo per scrutare il nostro cielo sotto una coperta di malinconia. Tu accolta dalle mie braccia e con la testa affondata nel mio collo, io che proteggo le tue spalle per non lasciarti andare e per farti capire quanto è meraviglioso questo cielo. Questo cielo nel quale brillano le tue stelle ed è giusto che queste siano nascoste agli altri, perchè devi farle vedere solo a chi ti ama.
    Insieme immergeremo le mani nel tuo scrigno che non è vuoto come pensavi ma pieno di nettare trasparente e riderai assaggiandolo passandoti le dita sulle labbra.
    Un lungo bacio porrà fine a questo sogno e quando stamani ti sveglierai nel tuo letto, sarai di nuovo sola, ma con un grande sorriso.
    Sposta ora lo sguardo sul tuo comodino. Si, non era un sogno. Li c'è ancora il tuo scrigno e all'interno di quel liquido dolce ho posto il mio cuore.
    Conservalo tu, perchè tu sai quanto può valere.

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  3. dove è la perla preziosa? In tempi di crisi ....

    mi dispiace per rovinare la poetica...ma...
    "L'uomo è quello che mangia" Feuerbach
    :)

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