venerdì 27 marzo 2009

Separo le cause dagli effetti. E mi muovo in un mondo senze conseguenze. Le sbatto lontano. Come se fossero schizzi. E mi sposto in uno spazio senza reazioni. Spostando cause. COme massi. Un universo effimero. Fatto di istinto. Puro. Ma denso. Come se sperimentassi. E io fossi il tentativo di me stessa. Il peggiore possibile. Ma la reazione è lontana da me. Non posso neanche scorgerla. Mi sforzo di immaginarla. Mi viene in mente solo una freccia.
Un punto deve esserci. Un fiore. Una stella. Un piccolo sole. Da inchiodare. Infilzare. Impedendogli di perdere sangue. E lasciare immobile. Come luce. Senza calore. Capace di donare il senso della direzione.
Con l'odore del vento.
Da afferrare.
O da spezzare.
Per sempre.
Sono una torcia che langue. Il tempo ha risucchiato la mia fiamma. Ma sento. L'aria consumata intorno a me. E sento che gli eventi si ripeteranno. Si incastreranno nello stesso identico modo. E che succederà ancora. E come allora posso solo raccogliere. Cenere. E chiudere gli occhi. E lasciarli andare a picco. Dentro.
Mi sono cosparsa la fronte di aurora.
E non vedrei che quella.
Se solo aprissi gli occhi.
"Dimmi la prima parola oscena che ti viene in mente. La più oscena. Il più possibile."
Amore.

9 commenti:

  1. Ci vuole una radicale onestà per andare a fondo
    più della serietà e della dedizione richiesta dal coraggio di vivere.
    Amore può essere una parola oscena… ma
    non più di quanto lo sia la sua falsa derisione.

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  2. la derisione dell'amore è derisione di noi stessi. Non più di quanto non lo sia un giudizio.

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  3. Separare le cause dagli effetti,vivere solo d'istinto fa diventare cacciatori o prede.Sopravvivere.E nell'istinto non c'è bisogno di un punto da seguire,di una direzione,viene da sola,giusta o sbagliata che sia e la punta della freccia insegue la punta opposta per incontrarsi.
    Se amore è una parola oscena,perchè continuiamo a girarci intorno quando in effetti ci da la forza per vivere?

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  4. perchè nell'oscenità c'è tutta l'autenticità e la forzaa di cui siamo capaci.

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  5. La derisione (e di noi stessi) è una aberrazione... accade quando nessuno ci ha insegnato evidentemente ad amare (noi stessi prima di tutto). Il giudizio è una cosa molto seria che attiene poco alla categoria della derisione...e dei blog (peculiarmente all'approssimazione del vero o falso), drammaticamente indispensabile e necessario in altri ambiti. Nell'oscenità c'è soltanto l'oscenità di chi non è capace d'amare.

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  6. ...di chi è stato ferito a morte e non è più capace d'amare.

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  7. Nella serietà non puoi mai essere libero; nella serietà sarai perseguitato dall'ansia; nella serietà hai sempre paura che qualcosa possa andare storto.
    Con me niente può andare storto perché non c'è niente che sia dritto.
    Se c'è qualcosa di dritto, allora qualcosa può andare storto; se non c'è niente di dritto, niente può andare sorto.
    Questo è il significato del concetto orientale di "leela", gioco".

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  8. Dimenticavo...Io sono La F. dei N.

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  9. Dimenticavo Alibidinivo...Le parole sono di Osho.

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