lunedì 13 luglio 2009

Gli enigmi sono infiltrazioni di pigrizia nella mente.
Saccotti di ignoto.
L'inconoscibile striscia supra una terra riluttante.
Ruba il seme e lo pianta altrove.
Occlude i pori della bellezza.
E le impedisce di respirare.
E di farsi respirare.
La spinge sotto.
Come se questo mondo fosse la maschera di un altro mondo.
E a volte un bavaglio.
Questo mondo è mio.
Nella misura in cui l'appartenenza chiarisce l'essere.
O lo annulla.
Osservo le tue vertebre.
E le bacio una per una.
Fino a farmi sanguinare le labbra.
Non voltarti.
Vorrei gridarlo.
Ma taccio.
Me lo grido dentro.
Fino a farmi tremare le vene.
Non impiccare questa alba.
Prima che si spalmi sulla tua schiena.
Addormentata ed ignara.
E mi inchiodi là.
Come se avessimo una pelle in comune.
Un velo che ci avvolge.
Una tenera illusione.
E ci sussurri un segreto inconfessato.
Facendoci sentire vicini.
Mordendoci di incanto e silenzio.
Poche le certezze.
Poche le risposte.
Sono uno specchio inverso.
Capace di spingere tutto oltre.
E di sbattertelo dentro l'anima.
Lo specchio delle domande mai fatte.
Le risposte arrivano prima delle domande.
E mi impediscono di rifugiarmi nelle loro pieghe.
Immersa dentro un bagno caldo.
L'aurora.
Le gocce di sudore si mischiano all'acqua e all'essenza.
Quando si ama si scambia anima e sudore.

1 commento:

  1. Rimango appoggiata all'attimo pieno che mi hai regalato. Quando il senso di ciò che è scritto, diventa unico all'infinito, cioè appare come illimitati colori e umori che appartengono a ciascuno di noi, si compie il gesto più dolce di un dono unico. Ogni volta sei qualcosa di cui vestirmi e rimanere al buio ad osservare. La mia preferita.

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