Ho sognato di sgozzare il canto di grilli. Pazzi e disperati nella calura. E il loro canto una rete che non combacia. Ricama l'aria. Fino a graffiare il cielo. Qualcosa scappa. E mi rimbalza addosso. Fino a scomparire. E poi tornare al momento sbagliato. Che è un tempo che non ha più posto. Non mi sono persa. Me lo rammenta il mio respiro. Ma è che non so bene dove andare. I percorsi dei pensieri e quelli del corpo sono fili slegati. E i passi si ribellano. Scivolano sotto ombre sbagliate. E non arrivo mai. O forse non sono mai partita. Ho fatto un viaggio in un bosco fitto fitto di parole. E mi sono fatta ramo dell'uccellino che mi trema dentro.
Il vuoto è un meraviglioso posto da riempire.
Dove spiccare il volo.
O decidere di addormentarsi.
E ricucire il canto spezzato.
Questa volta è il corpo che disegna.
E precede il resto.
Srotola la mappa.
E quasi sembra un prato.
O un cielo verde.
Desiderio e sogno si mischiano.
Macchiano la realtà.
"Regalami lenzuola fatte di mare.
E poi lasciami sola.
Non voglio che nessuno rubi i miei sogni."
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