mercoledì 5 maggio 2010



Aiutami, piccolo sole.
Palloncino di luce.
Tu, minuscolo cuore.
Ti spalmi dentro.
Lasciami spiegare.
Donami le parole.
Quelle vere.
Quelle che sono radici di luce.
Corridoi della terra.
C'è una bellezza nel mondo.
E ogni giorno un raggio bacia il mondo.
A volte gli fa male.
Ed è un dolore insopportabile.
Poi diventa la carezza delle carezze.
Ma io non sempre riesco a a catturarlo.
Non riesco a cogliere il miracolo del mondo.
E non so spiegare.
So che devo ringraziare.
Sento.
Ma non comprendo.
Piccolo sole intreccia comprensione alla mia mente.
E alle sue pareti.
Sono fragili.
E infreddolite.
Ma non sanno sputare brividi.
E trattengono dentro.
Riscalda il suo capo.
Dentro ci sono inverni che deridono.
E lascia che la luce scivoli sui suoi dubbi.
Sono una fervida credente del Dio dell'amore.
Del velluto del mondo.
E non ha nomi.
Non ha chiese.
E si rifugia in angoli sperduti.
Fino a farti dubitare che ci sia.
E' nel dubbio che esistiamo.
E' nel buio che ho imparato a conoscere la luce.
La corda che mi scorre dentro.
Frusta.
E lascia segni.
E insegna a supportare.
Dilata le vene.
Fino a sentirle urlare.
L'amore non ha nomi.
Non ha forme.
Lo riconosci.
Pulsa.
Un nastro che ti fa perdere la voglia di guardare.
Perchè comunque vedi.
Vivi con le palpebre serrate e gli occhi splalancati.
Con il mio cannocchiale ho cercato le stelle.
Mentre mi rovistavo le viscere.
Tutto dipende dalla direzione.
E all'angolo mi sono fermata.
Mi piace osservare in tutte le direzioni.

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