mercoledì 25 marzo 2009

La sensibilità è il tocco di una pelle al contrario. Senti dal di dentro. Il mondo ti pulsa nella pancia. Tulipani e artigli. Tutto dentro. Senza fessure. Come se fossi una serra. E una tana. E non vuoi lasciare vedere tutto questo. Il senso della non comprensione ti imbratta il ventre fecondo. E percepisci il caldo ed il freddo. Dell'anima. Fino ad esplanderlo nei sensi. Come un groviglio. Una matassa. Dalle vene all'anima. Dall'anima alla carne. Dove finisce tutto. E' un pozzo. Coltivi lo stupore. Come un vaso sul davanzale. Schiavo della luna. Sempre la stessa. Dolcissima e stronza. E lo innaffi di te. E di tutto l'amore di cui sei capace. E a volte è davvero poco. Poco stille. Come se non avessi altro sangue. Altre ti stupisce. Esplode come una pioggia d'estate. Tu non vorresti altro che poterla raccogliere e conservare. Per farne ghirlande. Gravide di pioggia e di amore. E adornarti. E Donare. Per cancellare. Come se ogni bacio fosse un bacio del cielo alla terra. Quasi un morso di cielo.

Le mie dita sono radici avide di cielo.
E ricercano la storia su pezzi di vetro.
E' così che la pelle si riempie di ferite.
Nel tentativo di rimarginarle.
E' che la pioggia ha lasciato i suoi segni.
Ed i più dolorosi non si vedono.
Se si ama si ama tutto.
Fino alle imperfezioni.
E se adesso raccontassi una storia
sarebbe fatta di silenzio.
Purissimo silenzio.

2 commenti:

  1. Purissimo silenzio. E' quello che a volte vorrei intorno a me e non riesco a crearlo. Quel silenzio che solo immergendoti nell'acqua di una piscina al sole riesci a trovare.
    Quando guardi su e vedi tutto quel sole filtrare attraverso l'acqua, scaldarti in quel silenzio assoluto.
    E mi piace muovermi sotto l'acqua, sorridere e nuotare fino a non aver fiato per risalire in fretta e avere come l'impressione di non farcela, che la pressione ci spinga verso il basso, per poi riemergere e ridere di nuovo della vita appena ripresa.
    Se si ama, si ama tutto, anche l'infinidesimo confine con la morte.

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  2. Groviglioso contrasto del rosso e nero dell'anima,come avere appunto una matassa nello stomaco il cui capo fila dalle labbra e continui a raccoglierlo sulle tue manié caldo e gelido nello stesso momento,accarezza e graffia e continui a tirare il filo che striscia sulla tua lingua e senti solo il suonodello srotaolarsi della matassa.Amore non è una parola che si può frazionare e non sta a metà di nulla.Come quel filo che confonde il rosso e nero tra le tue mani.

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