mercoledì 8 aprile 2009

A volte cerco la roccia che mi fu culla.
E l'erba che fu mio guanciale.
E di vita in sintesi mi nutro.
Il segreto è nel filo che cuce il mare e il cielo.
Come se fosse l'orlo.
Del vestito del mondo.
Nulla che non sia amore.
Una parola.
Un suono.
O una mollica.
Nel becco di un uccello.
O nel suo verso.
O forse il suo vibrare nell'aria.
L'amore è il tutto.
Se ne scindi le sue parti
ti ritrovi pezzi del nulla.
Non ci sono storie da non ascoltare.
Ma non tutte le storie possono essere raccontate.
Storie collocate tra il vero ed il falso.
Nell'improbabile.
Una terra di nessuno.
E' il nostro corpo l'unica porta per la verità.
La verità non è un fine.
Ma solo il mezzo.
Io l'ho sentita nelle pupille la verità.
Da volerla piangere.
Lacrima per lacrima.
Ma poi ho smesso.
Non era mia.
A volte vorrei che tu ti spingessi così in fondo a me
da poter vedere il mondo con i miei occhi.
Ti vedresti come ti vedo io.
Mentre mi esplori.
Rivestito della mia pelle.
E se intreccio l'aria alla pelle miscelo il tutto con il nulla.
Con quei pezzi di nulla che vagano.
Non racconto.
Ho smesso.
Per non ricominciare.
Ma ogni giorno sono il sole e la luna che si rincorrono.
E raccontano il mondo.
Inesorabilmente.
Anche se nessuno sta ad ascoltarli.
La vita è l'unica storia che ricominicia sempre.
Il tuo pensiero ha l'odore di menta e mele.
E io non mento.
Mi limito ad omettere.

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