lunedì 27 luglio 2009

Il punto non è cercare risposte per gli altri. Ma solo per noi. Ruscelli di acqua sconsacrata. Ho incominciato a sigillare i pensieri. A ricoprirli con la carta da pacchi. Affinché l'uno non si mescoli con il successivo. E tra un pensare ed il precedente ed il successivo. Ripulire ogni traccia. Ogni sbavatura. Prosciugare ogni anfratto. Sono quasi gelosa dei miei pensieri. Sono l'unica cosa che ho. Schizzi di luce. Le mie pupille si contraggono. Schizzi di buio. Non è dolore. Non è fuga. E' un tuffo dentro. Fino ad abituarmi. Nella mia testa ci sono le mie verità. A volte scendono al cuore. In discesa libera. Nei labirinti della vita. Lì si adagia ogni verità. Un piccolo sedimento. Come sul fondo di un lago. Un loop fatto di sangue e che nega il sangue. E lo disprezza. Ma sono rossi questi pensieri nella testa. Contaminata da risposte. Senza aver fatto le domande. Osservo l'aria. Macigno con un peso incomprensibile. Dove finisce il corpo ed inizia il cuore? Il confine è la consapevolezza. Di poter riempirsi le vene di cuore.
Oggi non ho nulla. Non cerco nulla. Solo sciocchi pensieri. E cerco di non lasciare traccia alcuna. Sono il campo dopo il raccolto. Pieno di segni. Ma senza frutto. L'abitudine infetta il cuore. E impari a deformare il cuore. Manipolarlo. Darli una direzione. Per fargli schizzare i battiti giusti. Ma non ci riesci. E sporchi il mondo con i tuoi battiti deformi. Li vedi fare traittorie incomprensibili. Per poi pentirti e tentare di riprenderli.
E scoprire che sono diventati fiore.
E' bello pensare di vivere battendo dentro la corolla di un fiore sconosciuto.
In una terra lontana.
Sembra quasi una magia.

1 commento:

  1. non qui neppure altrove
    forse in un altro altrove sconosciuto
    penzola sonnolenta la nostra vita

    RispondiElimina