martedì 7 luglio 2009

Il titolo è obbligatorio. E rende tutto senza un titolo vero. Con un coperchio sbagliato. Ti fa credere che il cielo sia il coperchio del mondo. Mentre forse è la terra il coperchio del cielo. Diamo una forma a ciò che non la ha. E non può averla. Come succede per i pensieri. E per l'anima. E poi e poi e poi.
Cercai di canticchiare una canzone. Un motivetto qualsiasi. La voce moriva sulle labbra e si staccava da me. Entrava nell'aria e si asciugava dalla mia saliva. E non era più mia. Nè me. In fondo succede per molte cose. Si chiama dimenticare. O solo cambiare. Senza rabbia. Senza rancore. E ne prendo atto. Prendo atto che il tempo cambia la forma delle cose. E non puoi che accettarlo. Esiste un tempo? Un tempo quasi fisiologico per ricostruire. La sabbia scivola sulla sabbia e l'acqua la aiuta a prendere forme nuove. Destinate a scivolare nell'oblio. E inevitabilmente nel nuovo. Se mi frapponessi al cambiamento sarei orrore. Vita al contrario. Io lo percepisco. Percepisco questo prima che succeda. E ritornare acqua non mi spaventa. Quello che mi turba è restare sabbia incastrata in un rudere di torre per sempre. Quasi a sfidare il sole. Canticchiavo una musichetta. Una melodia prestata da una memoria qualsiasi. Non per farmi compagnia ma per soffiare aria. La solitudine non è un guasto. Sentendomi un pò libera e un pò legata. Una parte di me vive di amore crudele. E come una lama separa pezzi. Il sole e la luna fecero il resto. Al mio banchetto non c'ero. Il sole e la luna mangiarono e digiunarono. E oziarono. Spiandosi a vicenda. Ho smesso. Quel tempo esiste. E disinfetta ogni ferita. Fino a farla diventare cicatrice e poi segno. E poi orgoglio. E scioglie i punti come se fossero dubbi. Nodi di carne contro carne. Quando ti chiedo di abbracciarmi è questo che chiedo. Di spegnere ogni battito. Di accarezzarmi l'anima fino a renderla sottile come un velo. Come l'ostia di un rito mai celebrato. Di riempirmi del più sacro dei silenzi. Blasfemo e bellissimo. Un peccato segreto.
Mi premo le dita sulle tempie.
Voglio solo verificare che la mente si sia del tutto svuotata.
Sogno che l'imperfezione divori la perfezione.
A morsi.
Fino a gonfiarsi la pancia.
L'amore è un concetto dotato di un corpo poco adeguato.
Ti senti come se un solo ventre non possa bastare.

2 commenti:

  1. i ricordi sono solo errori della memoria...

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  2. l'imperfezione è la vera perfezione dell'essere.. le perfezioni sono tutte uguali.. le imperfezioni sono quelle che impediscono all'essere di venire omologato.. l'amore.. se potesse contenersi in un solo ventre non sarebbe amore.. e forse, da quel ventre, non saprebbe uscire.. un sorriso.. m.

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