giovedì 16 luglio 2009

La solitudine non ha regole. Preziosa come rugiada al mattino. Si veste di tristezza. E scivola in abito dal colore indefinito. Un colore secreto dalla mente. Non lo puoi spiegare. Come una voce sconosciuta. Recita le tue preghiere. I tuoi salmi fatti di strati e di veli. E la voce solca la mente. Scivola e graffia. Lungo i canali della tua coscienza. Cerchi di afferrarne una sfumatura. Un punto. Un frammento. Pizzichi l'ignoto. Ma ti ritrovi sabbia tra le dita. A farti compagnia. Come se fosse una compagna di giochi. A cui raccontare di te. E ci parli un pò. Con la voce che ti rimbalza addosso. Una amica sul cui grembo posare il capo. Per addormentarti sotto una coperta di dolcezza. Con una custode sul capo. Che conta le stelle. Al posto tuo. Voglia di protezione. Urla nella mente. Nella tua mente. Tra le tue viscere. Nella voglia di un abbraccio. Là si incastra. Urlo che sembra canto. Si confonde con la disperazione dei grilli.
Anima di vetro.
Soffia contro di sè il suo alito caldo.
Per nascondersi.
O solo per coprirsi di mistero.
Come se la vita si fossero annodata intorno ad un dito.
E giro dopo giro tu cerchi di ripercorrerla o percorrerla.
Io non possiedo verità.
Solo sensazioni.

1 commento:

  1. Nessuno possiede verità se non la propria ed esclusiva. mi piace il suono di una vita annodata ad un dito, e il cercare di ripercorrerla...e ancora percorrerla. E un pò come osservare un promemoria, un nodo dei tanti che la memoria ha impresso su di noi. e poi appoggiare in tasca ciò che della memoria è utile per poi pagare il conto con noi stessi.

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