sabato 27 febbraio 2010

Portami al centro di me. Nei corridoi della mia impavida irruenza. Corde di ricordi. Lasciami scivolare. Al centro. Dove pulsa la minuscola scheggia del cristallo pentito. Al centro di ognuno di noi ondeggia un cristallo. E si adagia nei suoi riflessi. Fiero del freddo che sa provare. Nella stanza bianca. Dove il sangue si inchina alla luce. Come un tappeto. E si sforza di guardarla negli occhi. Là le farfalle si strofinano le ali. In cerca di calore. Senza guardare fuori. Fuori è un altro inverno. In un punto impreciso e assolutamente sincero. Io cerco. Di insegnare parole nuove alle mie farfalle. E racconto loro fiabe. Dopo aver accarezzato le loro ali. E i loro colori. La solitudine è un baratro rivestito di specchi. E ci è concesso di essere piccoli imputi dell'oltre. Setacci di verità feroci. Io le lascio scorrere nelle vene. E non resisto. Le sento dimenarsi. Non so diluirle nel silenzio dei sensi. Nella loro voce morbida. Un immenso fiume di sangue che si fa luce e diviene sottile. Come un ago. Capace di ricamarci la trama sulla pelle.
Bacia i miei polsi.
Sono la foce in cui i miei fiumi si scontrano e poi adagiano.
Nella battaglia tra le loro correnti.
E la loro forza.
E rose e nuvole si mescolano.
Raggi di polvere e profumo di sole e spine tessono parole.
Prima di innondarmi le mani.
Fuori è il mondo e la sua luce.
Il mio muro di cinta ha pietre che asfissiano il fiore che mi cresce dentro.
E mordono le sue radici.

5 commenti:

  1. ciao Michele http://pianetatempolibero.blogspot.com/
    mi son messo tra i tuoi 'seguitori' se ricambi mi fa piacere
    buona domenica

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  2. Quanta forza,quanta fragilità.Sempre intense emozioni,i tuoi posts.

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  3. abituata. direi abituata.

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  4. questo significa avere l'anima sulla pelle.

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  5. In un punto impreciso e assolutamente sincero, eh? Ben vivo, però?

    Oh ma ...che voce ha Mirella Freni?
    O______x

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