venerdì 17 febbraio 2017

Astratta come un asterisco in alcuni istanti mi coloro di sangue. Il dolore è rosso. Come il fuoco, come il sangue delle fragole, come le ferite.  E come il tradimento. E persino la delusione e la illusione sono rosse. Anche la gioia è spesso rossa. Un rosso purissimo che ti fa battere il cuore.  Che differenza c'è? Questioni di sfumature, di strisce più intense sulla tavolozza. Di sbavature. Della forza dell'impatto e del desiderio. Come quando ognuno dipinge la sua vita, come un quadro. Secrezioni impure di colore, più o meno attente, più o meno precise. Da ogni andito invadono. Pochi dettagli, ma sempre troppi. Oggi lancerei secchi di colore sulla tela e la squarcerei, per poterle strappare un segreto, forse un urlo. Come faccio con la mia anima, senza cura, senza cercare il punto esatto. Dove capita. E a volte lo faccio anche con gli altri. Senza una destinazione precisa. Sara, piccola Sara, la smetti? L'orlo del vestito è tutto bucato e tu continui ad infilarci dentro il tuo tormento. La tua calza è sempre smagliata. E le tue caviglie sono graffiate, macchiate e marchiate, come un sigillo di appartenenza alla terra nuda. All'odore dell'erba. Il profumo più vero che si possa immaginare. Mi hanno detto che non mi fermo mai, mai davanti a nulla, e che continuo ad osservare, a chiedere, a spiegare, e questo anche per il male, e poi per il bene, e poi ancora. Alternanze inquiete, onde sorelle e nemiche. E lo infilo dentro, quello che capita, fino a goderne, senza remora alcuna, senza indignazione e finalmente senza colpa. E non è delirio. Perché il mio corpo è la parte meno rilevante, mentre il mio scrigno è nella mia mente. Ogni mente è un tempio. Uno scrigno da rovistare con cautela e rispetto profondo. Tra macerie deflorate e petali genuflessi. Non c'è colore che tenga, che copra, che sappia cancellare una primavera che incalza, impudica e selvaggia. Nell'impossibile ci sono purissimi frammenti di
I
N
F
I
N
I
T
o.
Adesso rosso è il coraggio e la voglia di voltare pagina.
Ed il desiderio.
E quel pensiero.
Non lo credevo possibile, ma tutto ha ripreso a fluire, come succede dopo uno strappo, dopo una profonda delusione, o forse dopo aver finalmente perdonato. Allora arriva un dono, questa volta vero. Ed ha l'odore della libertà e del rispetto. Ebbene sì. Io fluisco ancora. E questa volta non mi sento nuda. Sono dissolta nel rosso.
Sì, uccidimi di baci.

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