A cosa sto pensando? Penso al piacere che si prova di fronte ad una pagina nuova, bianca e vuota. Ad un pensiero intonso. Ad un desiderio che ti spinge oltre te stessa. Ai tuoi battiti. E poi li conto. Quanti battiti che si sprecano in una dimensione che non ci accoglie. Come passi inversi. Come vene al contrario. E penso alla voglia di condividere i pensieri, anche quelli più intimi e segreti. Fino al limite della follia, a volte morbida e tenera, altre affilata e sanguinolenta. Al punto 0 mi rannicchio ed ascolto e l'unica voce che ritrovo è quella del mio cuore, come se fossero radici invisibili, che prima o poi mi riporteranno alla unica carne che conosco per davvero. Per amarla. Ed è il mio corpo. La tela del piacere e della disperazione, più pura e devastante. Sento assenze, perché non conosco presenze diverse, dal senso di vuoto. Non sapersi amare è una condanna, o solo la superfetazione del mio ego, abituato al dolore, poco incline alla gioia. Non lo so. O forse sì.
It's so dark. How can I find her?
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