mercoledì 27 aprile 2016



Solo una stella


A volte è strana la vita, ti sorprende con altra vita ed altra ne ruba, la strappa, ne fa brandelli, coriandoli, con la forza portentosa del soffio. Hai mai baciato la luce nell’aria a primavera? Te la sfreghi sulla pelle, e  resta irresistibile, con il sapore della magia, mentre ti luccica sulle ciglia. Hai quasi paura ad aprire gli occhi perché sai che non riuscirai a vedere ancora. E si mescola a respiri e a luce ed a sogni. Tutti insieme. Anche se a volte mi è capitato di rinascere anche, ed ancora, in inverno, respirandomi vicina vicina. E legando al mio fiato una promessa, un virgulto di vita dopo l’altro. Oggi mi sono incastrata
per casoin una canzone. E le sue parole mi hanno graffiato ripetutamente l’anima, verso dopo verso, fino a sentirle schioccare nel cuore. Sai quel rumore improvviso che poi in un rivolo, lieve, ti riga piano e quasi impercettibilmente? Dilata la attesa tendendo il dolore come un elastico pronto a ferire. E poi lascia che la pioggia entri. Mentre tu non sai più riconoscere lacrime e gocce.  Confusa senza un punto 0.  E tu stessa zampilli, e nel sangue parole e vuoto, ed il rumore della sua mente ed i suoi corridoi, bui ed umidi di delirio, e catene feroci. E segni sulla carne. E sei così noiosa da volerti cancellare la faccia, le pupille, le mani, gli occhi, la loro luce malata, ed il sesso, pezzo per pezzo.  Per non esistere, perché senti di non esistere nel modo giusto. Fino ad aspettare domani, per rinascere migliore. O solo meno sola. Perché domani io rinascerò ancora. E sarò migliore. Te lo prometto. E io disegno la mela con il bicchiere, per poterla spaccare in parti uguali. Io non so fidarmi di nessuno. Nemmeno della vita. E non sai quanto male possa fare. In alcuni momenti, vorresti solo mordere muro. E confidare al suo odore tutta la paura di cui sei fatta.


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