domenica 13 dicembre 2009

Ci sono punti di domanda che si flettono come rami nel vento.
Hanno una immensa fame di aria.
Di aria morbida e sincera.
Come solo l'aria sa essere.
L'aria non mente.
Ho smesso di cercare le risposte negli oocchi degli altri.
E ho aperto i miei.
Ogni comodo segreto è stato avidamente deflorato.
Come se avessi ingoiato pietre.
Amo sentire le pietre.
La loro voce vergine.
Sono vergini con tante anime.
Ma una sola voce.
Amo cercarne le imperfezioni più intense.
Fatte di tempo.
La mia purezza fu un dono non richiesto.
Era nella mente.
La avevo spogliata di ogni difesa.
Sciogliendo ogni nodo.
E lasciandomi annusare i solchi.
Senza timore.
E non mi accorsi del vento che mi accartocciava.
E mi sfogliava senza interesse.
Scorreva nei miei solchi.
E ricominciava.
Rigandomi gli stomi.
Non ci fu urto.
Ma solo i suoi effetti.
Ad occhi chiusi percepisco il mondo.
Ma solo a volte.
E se li apro è perchè ho smesso.
La notte disegna un cielo di stelle.
Un pò è pure mio.
E mi rassicura sapere che c'è.
Anche se non lo vedo.

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